Vivo da oltre 12 anni all’estero, in UK, e qualche giorno fa, per aiutare un amico connazionale che aveva la necessità di inviare una domanda di partecipazione a un concorso pubblico m sono imbattuto nella PEC (Posta Elettronica Certificata), un realtà tutta italiana. Questi gentiluomini banditori del concorso avevano configurato la loro casella così da accettare esclusivamente posta certificata PEC rendendo di fatto impossibile, per i comuni possessori di normali caselle email, comunicare con loro.
Mi metto all’opera e provo quindi ad aprire una casella PEC. “Che ci vorrà mai!” penso, ma il mio ottimismo viene ben resto ridimensionato.
Il provider più promettente, stando alla mia prima ricerca su Google sembra essere Aruba S.p.A., uno dei top player italiani per quanto riguarda la registrazione di domini.
Vogliono solo 5 Euro più IVA all’anno per una PEC, una cifra ragionevole…ma la loro ragionevolezza si ferma alla cifra.
Scopro infatti che i loro poderosi sistemi informatici non sono in grado di capire (validare) un indirizzo che non sia italiano, anche se si atteggiano con un bel sito parzialmente in inglese.
I CAP (Post Code) britannici fatti di lettere, numeri e spazi (uno) vengono rigettati con veemenza. Non parliamo poi del numero di telefono.
Apro quindi un ticket al quale mi rispondono che essendo io un italiano che vive all’estero (quindi sfigato? n.d.r) devo avvalermi della procedura manuale. (Si, sfigato! n.d.r.)
Quindi dovrei compilare una serie di moduli a mano e inviarglieli accludendo copia di un versamento effettuato mediante BOLLETTINO POSTALE o bonifico bancario internazionale.
Adesso, secondo lor signori, il BOLLETTINO POSTALE in UK? Dove di grazia dovrei farlo? E un bel bonifico internazionale in valuta estera di 6 Euro? Certo fattibile ma con oneri di 3 volte superiori all’importo da inviare.
Gli scrivo nuovamente e dicono che non ci sono altre possibilità e se voglio posso pagare il servizio per più anni in una volta sola cosi da ammortizzare le spese di bonifico.
Trovo il comportamento di Aruba S.p.A. fortemente discriminatorio e mi son sentito trattato come un utente di serie B. Secondo voi gli manderò i moduli borbonici e il bonifico?? Ma manco per il C++
Come ho risolto? Mi sono rivolto a un’altro provider: DADA.IT (https://www.register.it/pec) i cui sistemi informatici, di fronte al mio astruso indirizzo britannico, non hanno battuto ciglio.
La procedura di verifica dei documenti e’ stata effettuata in poche ore e la casella e’ gratis per 6 mesi. Una PECca ? Si’ c’è: dopo i sei mesi costa sui 2 Euro al mese, e quindi più di Aruba S.p.A.
Ma voi vi fidereste mai di una società informatica che non sa neppure cambiare un constraint su di un form per accettare indirizzi non italiani? Io francamente no. E la qualità si paga.
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NOTA: Questo non e’ un post sponsorizzato come del resto nessuno degli altri post pubblicati a tutt’oggi su ReadItalians
Grazie mille per i consigli.
Stavo per impazzire, Poste pare non sappia che esistono italiani all’estero. Aruba lo sa ma se ne frega. (si ho visto il link speciale postato da altri).
Alla fine ho fatto con register e nel giro di due ore la casella era attiva.
Ora vediamo se con la casella PEC il comune di Foggia si ricorderà di esistere o continui a fare orecchie da mercante.
Grazie ancora.
Buongiorno a tutti,
Qualcuno è riuscito a risolvere il problema con la PEC delle Poste?
Anche lì non è possibile inserire indirizzo non italiano..
Siamo messi male ragazzi !! Ho avuto la sfortuna di aver che fare con questa società !! Una vera vergogna credetemi !!! Per ragioni di lavoro ho acquistato la PEC !!! Pultroppo dopo aver pagato un 25 pounds mi lascio inviare alcune emails e poi basta !! Non riesco neanche a creare spazio per forarmi a doverlo comperare e solo dopo poche settimane di uso spasmodico !!! Telefonate dopo telefonate da fare il sancque a if !! Nessuno sa niente nessuno ti aiuta tranne che buttarti il telefono !!
Grazie per questo articolo! Mi ha salvato! Ho comprato la pec di register.it. Mi sembrano affidabili, ero proprio in alto mare!!! Grazie davvero. (Domani in ufficio faccio l’attivazione, scarico printo e firmo il modulo). Spero tutto bene…:)
Io ho provato ad attivare la PEC con Infocert come Italiana residente all’estero ed e´stato e continua ad essere un inferno, la sconsiglio vivamente. L’acquisto non e´stato un problema ma non sono ancora riuscita ad attivarla (l’ho acquistata 5 giorni fa): il modulo online non accetta il mio numero di telefono non italiano (risiedendo all’estero non ho un numero italiano). Dopo due messaggi mandati con il ticket e due telefonate al servizio supporto clienti nessun risultato. La risposta al primo ticket e`stata che un cittadino italiano maggiorenne residente all’estero non puo`avere la PEC, il che e`palesemente falso. Al secondo ticket non hanno risposto, dopodiche`ho telefonato spiegando il problema e dicendo esplicitamente che avevo provato a inserire il numero di telefono straniero con il + e anche con lo 00, ma che il modulo non lo accettava e non potevo inviarlo. Mi hanno detto che si, potevo avere la PEC pur risiedendo all’estero, che avrebbero chiarito la cosa riguardo al numero e che mi avrebbero risposto via mail. La risposta: provi a mettere il +
Richiamo e mi dicono di mettere il +39 anziche` il +358 (il codice del paese in cui abito, la Finlandia). Faccio presente che dato che sul loro modulo c’e`scritto “Nota: è importante verificare la correttezza dei numeri inseriti per permetterci di contattare l’utente del servizio in caso di necessità”, non mi sembra una buona idea dare un numero sbagliato, magari corrispondente a qualcuno in Italia. Mentre stiamo ancora parlando, interrompono la telefonata. Non so quando mai avro`la PEC da Infocert, temo mai, ho buttato via 30 euro, che non rivedro`piu`. Alla mia richiesta di rimborso non hanno risposto. Ah si, dimenticavo, quando si e`in linea in attesa che rispondano, una voce preregistrata dice che alternativamente al modulo online si puo´mandare un modulo via fax, via fax nel 2021! Non sono seri e la qualita`dell’assistenza clienti e`infima, ad essere generosi.
Oramai è qualche decennio che sostengo che Aruba sia una manica di incapaci presuntuosi. Solo iddìo sa come c**** facciano ad essere considerati un’azienda leader.
Grazie mille per le info….Grande help!!!!!!
Ciao a tutti! Ho risolto la questione indirizzo estero con Aruba (abito in Inghilterra). Ho telefonato al servizio clienti. Mi hanno tenuto in attesa qualche minuto e passato la chiamata all’addetto PEC, ma è servito: mi hanno indirizzato a https://signup.aruba.it/Registration?workflowId=c79dc75b-95bd-4d2d-bc23-af2312118b58. Da lì è stato facile. Pagamento con PayPal. Purtroppo però vogliono un Codice Fiscale. Magari potete provare a sentire come fare se uno non lo possiede. Ripeto, ho parlato con un paio di operatori del servizio clienti e sono stati entrambi molto gentili.
Spero che la mia esperienza possa essere di aiuto a qualcuno.
Salve. Caso analogo risolto per un cliente. Per il codice fiscale é possibile dare delega a persona residente in Italia la quale potrà richiederlo all agenzia delle entrate. Per la PEC si potrebbe fare procura ad altra persona perché lo richieda ai provider italiani. Spero di essere stato utile. Camillo Il Grande / studio legale il grande / Ivrea // igconsultingitalia@hotmail.com
Thanks Monica for the link you posted, I live in Spain and I encountered the same problems as you, I couldn’t complete the opening of the account in order to access with the PEC. Thanks to your info I have the PEC with Aruba as a resident in Spain
Ciao a tutti! grazie per le informazioni. Io sono spagnola e non risiedo attualmente in Italia pero sono interessata a fare la PEC. C’è modo per farla anche senza Codice Fiscale? Grazie a chi risponda
Grazie moltissimo per questa dritta! Sono residente a Londra da 30 anni. Iscritta All’AIRE.
per questioni di successione e legali di ogni tipo mi sono imbattuta nella dannata PEC.
Ho provato l’anno scorso con le Poste Italiane. Un delirio durato mesi perché il loro sito, pur accettando indirizzi esteri, non mandava il codice di verifica su un cellulare straniero (ma ce li hanno gli informatici in Italia e a quale C#### di Università si sono mai laureati?). Nessuno dei vari dipartimenti IT sono riusciti a risolvere il problema. Mesi dopo…. ho abbandonato.
Ho appena fatto una registrazione con un servizio Trust Technologies della Telecom Italia. Dopo aver fatto la registrazione iniziale, di nuovo: surprise! Non accettavano numeri di telefono stranieri o indirizzi stranieri. Impossibile telefonare perché hanno solo numeri verdi!
Ho dovuto inserire l’indirizzo di mia madre a Milano e modificare il mio numero di cellulare a 10 cifre!
Chissà come andrà a finire…. per €5 posso anche godermi lo spettacolo…..
Se tutto fallisce proverò DADA.
La piaga di accettare solo indirizzi, cap e telefoni italiani è ben nota e radicata nel DNA dei cretini che sviluppano tali piattaforme.
Purtoppo non ci si può fare nulla perché a a quanto pare degli italiani all’estero non se ne cura nessuno.
Come pec ho trovato inPECcabile Dada anche se un po’ cara.
Come SPID sto usando poste.it che soffre di varie ‘paturnie’ tipo gli indirizzi internazionali ma se hai un passaporto o carta di id elettronica va da dio.
Se mai ti necessitasse la famosa Firma Qualificata sto usando con successo DIGIDENTITY. EU. Costa poco e non ti smaronano col riconoscimento esoso via webcam 😁😁.
Saluti,
Marco
Grazie per il post!! Vivo in America e dopo aver provato con la PEC delle poste e quella di aruba senza successo ho trovato il tuo post.
E’ stato semplicissimo e veloce. GRAZIE MILLE!
Idem! Grazie infinite!
Un aggiornamento al 2020.Ho scritto al servizio clienti aruba, dato che abito in Germania e avevo notato gi stessi problemi segnalati nei precedenti post. Sono stati tempestivi (di domenica!) e mi hanno spiegato che e’ possibile effettuare account posta certificata tramite le seguenti istruzioni:
“In merito alla Sua richiesta, nel caso di cittadino con residenza all’estero, occorre effettuare prima la registrazione anagrafica, per farlo può collegarsi sul sito
https://account.aruba.it/Registration?workflowId=6cc9952f-5b29-4a39-9049-bbb6877c2ffa
una volta effettuata la registrazione, riceverà sulla mail di riferimento che avrà inserito dei dati anagrafici, la login @aruba.it dell’area clienti.
A questo punto per acquistare la casella pec dovrà accedere alla pagina https://www.pec.it/acquista-posta-elettronica-certificata.aspx e cliccare su ‘acquista’ in corrispondenza del prodotto che desidera comprare. Arriverà in un punto in cui le verrà chiesto di accedere con la login @aruba.it e procedere con la scelta del nome da dare alla casella pec.”
Se si hanno problemi, rispondono molto velocemente. Non so bene per il cambio su conti in valuta diversa da euro, ma con Paypal non penso sia un problema.
Cara Veronica, grazie alle tue indicazioni sono riuscito a creare in pochi minuti e senza intoppi una PEC con Aruba.
Vivamente consigliato.
Francesco
Ciao Veronica,
Grazie di questo aggiornamento! Ho fatto anch’io cosi’ (il link per la registrazione generica su Aruba è cambiato ma l’ho trovato rapidamente) e una volta registrata ho potuto acquistare la casella PEC e fare il pagamento (su carta Visa francese) senza nessun problema.
E i francesi si lamentano della burocrazia qui… andate in Italia a vedere…. 😉
Io avevo attivato la Pec di Aruba quando ancora ero residente in Italia. Ora risiedo in Spagna regolarmente iscritto all’Aire. Mi chiedo se e’ obbligatorio aggiornare l’indirizzo di residenza (con loro ho anche la Firma digitale remota e l’Identita’ digitale SPID per gli accessi ai siti delle Pubbliche Amministrazioni). Ho provato a farlo io, ma il campo relativo allo Stato (che attualmente e’ = Italia) non si puo’ cambiare. L’alternativa e’ farlo fare a loro dandogli la documentazione, ma mi chiedo se e’ proprio necessario iniziare questa oscura avventura tenuto conto dei problemi che sono stati esposti. Non vorrei svegliare il can che dorme: se decidessi di lasciare il vecchio indirizzo italiano rischio di inficiare la validita’ legale degli strumenti (Pec, Firma digitale, Spid)? Chi mai potrebbe addentrarsi a verificare questo dettaglio? Grazie per un contributo alla soluzione di questo problema che potrebbe interessare anche chi si trova nelle stesse mie condizioni ed in buona fede non si pone neanche il problema.
Credo che la PEC ”certifichi” l’identità di una persona più che il suo indirizzo.
Però non sono un esperto di italiche amenità.
Saluti,
Marco
Marco, il tuo semplice, logico e corretto parere mi conforta.
Per il momento continuo a lasciare tutto cosi’ come e’.
Grazie e un saluto.
Logico parere in illogico Stato 😂. Grazie e saluti.
Marco
Buonasera Roberto, leggendo tutto questo e leggendo il tuo commento, pensavo di fare come te… andranno mai a verificare? Grazie a tutte le altre persone che vorranno gentilmente commentare … ho davvero urgenza. Grazie infinite !
Vedo che Dada non compare nell’elenco dei provider certificati dell’AGID. Qualcuno ha provato qualche altro servizio?
Dada e Register.it sono la stessa entità ed infatti Register S.p.A. appare nella lista dei provider Certificati AGID
idem dalla Svizzera
Grazie mille anche dall´Austria.
grazie…anche noi dalla germania non ci siamo riusciti. Provero con Dada.
Vuoi sapere come hanno risolto ? Se ci vai ora (Giugno 2019), il form è bloccato con la selezione su “ITALIA”. Ovvero, se sei residente all’estero, altro che procedura manuale con richiesta di bollettino postale (assurdo) … semplicemente ti attacchi!
Una soluzione magistrale. L’unico lato negativo di Dada è il costo. Però almeno non fanno problemi e niente bollettini
Ho lo stesso problema, abito a cambridge. Addesso provero con l’indirizzo che hai detto. Grazie!